Dal litorale Adriatico (l'antica regione dell'Illiria e della Doclea) passando per la Grecia, la moderna Turchia, e le isole dell'Egeo, un'idea diversa e particolare per accogliere degli ospiti: un piatto dolce e semplicissimo a base di fichi.
La carità cristiana, fin dai tempi dell'Impero Romano, era vissuta in modo diverso da oggi, e spesso si traduceva in ospitalità gratuita per il pellegrino e il viaggiatore. I monasteri ortodossi, infatti, mantengono viva questa attitudine offrendo a tutti un letto per riposare e un piatto caldo a chiunque bussa. E noi come possiamo fare la nostra parte? Quando abbiamo ospiti, attesi o meno, è fondamentale avere qualcosa da mettere sotto i denti. Abbiamo già proposto un piatto a base di tonno e maionese, e questa volta invece portiamo in evidenza un semplicissimo accostamento di sapori che viene dalla tradizione mediterranea.
Cosa serve?
Qualche fico, il miele, noci.
Non si fa altro che offrire dei fichi (aperti) ricoperti da una cucchiaiata di miele e noci sbriciolate. Solitamente, si accompagna la frutta con un bicchiere di grappa. Anche i fichi secchi vanno bene.
Una versione più ricca vuole l'antipasto a base di fichi, appoggiando delicatamente i fichi puliti su una fetta di pane abbrustolito con del prosciutto crudo.
Accortezze
I fichi maturano naturalmente in agosto, ma è possibile trovarli tutto l'anno se abbiamo cura di seccarli (o cercarli dai fruttivendoli).
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