Il padre Serafino della chiesa russo-ortodossa di Bologna, dedicata a san Basilio, ci insegna come sfruttare le erbe primaverili per delle ottime tisane, da buon erborista.
Dopo la festa “dell’Incontro” chiamata in Italia “Presentazione del Signore al Tempio” popolarmente “Candelora” che si festeggia il 2(15) febbraio i rigori invernali lasciano spazio ad un tempo più mite. Non ci si illuda, l’inverno avrà ancora i suoi colpi di coda, ma in generale si procede verso giornate più lunghe e più miti. I contadini dalle mie parti guardando il il tempo che faceva il giorno della festa pronosticavano l’arrivo della primavera secondo il famoso proverbio bolognese: “Pr al dé dl'Inzariôla, o ch'al naiva o ch'al piôva dal invêren a sän fòra, mo s'ai é al suladèl a in arän anc pr un msarèl” - Il giorno della Candelora, che nevichi o piova, dall'inverno siamo fuori, ma se c'è il sole ne avremo ancora per un mesetto”. Per inciso detto proverbio bolognese dice l’esatto contrario di quello che ho sentito dire in altre parti d’Italia, ma tant'è certamente una delle due versioni ci prende di sicuro.
Veniamo al dunque: il nostro fisico lentamente si deve abituare al cambio della stagione e sente l’esigenza di eliminare le tossine che si sono accumulate nei mesi invernali come sente anche l’esigenza di introdurre cibi che diano energia senza appesantire. Per aiutare il nostro fisico in questo passaggio già da alcuni anni ho preso la seguente abitudine:
Dal lunedì successivo alla Domenica del carnevale (sessagesima), quando cioè inizia la maslenitsa (la settimana in cui la Chiesa ci chiede di iniziare l’astensione dalle carni) ogni mattino a digiuno assumo degli estratti di erbe depurative. Può benissimo essere un infuso o anche un preparato erboristico di altra natura, prediligo sempre i preparati liquidi al posto delle capsule solide perché prevedono l’assunzione di un discreto quantitativo d’acqua (almeno un bel bicchiere pieno) e sono più facilmente assimilabili dall’organismo. Questo periodo è sempre in luna calante, la luna secondo la quale tradizionalmente si iniziano i processi depurativi. Dopo l’assunzione del depurativo si deve avere l’accortezza di non mangiare niente per almeno 30/40 minuti (Io mi alzo, prendo il depurativo e poi recito le preghiere del mattino).
Le migliori piante depurative indicate sono quelle ad azione leggermente diuretica e quelle che facilitano le funzionalità epatiche, a queste si possono unire anche alcune che regolarizzino il transito intestinale (ma questo solo per coloro che tendenzialmente soffrono di stipsi). Qui sotto riporto alcune delle piante più indicate: nome comune in italiano, nome in bolognese (dialetto di San Chierlo), nome latino, parte da utilizzare e anche modalità.
Bardana / erba si sgarzòn /Arctium lappa: decotto delle radici
Gramigna / Gramàggna / Agropyum repens: decotto delle radici
Cardo mariano / Cherd / Silybum marianum: estratto dei semi e dei fiori.
Cipolla / Zivàlla / Alluim cepa: bulbo cotto al forno
Cicoria / Zicoria / Cichorium intybus: foglie teneri primaverili mangiate in insalata
Vitalba / Videipar / Clematis vitalba: germogli giovani lessati mangiati in insalata
Carciofo / Carciof / Cynara scolymus: decotto dei fiori in insalata
Malva / Melva / Malva sylvestris: infuso dei fiori e delle foglie tenere
Radicchio di campo / Stricapòggn / Sonchus spp.: foglie basali tenere mangiate in insalata
Tarassaco / Pesalet / Taraxacum officinale: infuso delle foglie tenere, anche mangiate in insalata.
Ortica / Urtiga / Urtica dioica: infuso delle radici e delle foglie tenere.
Se si vogliono raccogliere le piante direttamente in natura accertarsi che il campo o il bosco siano lontani da strade o luoghi inquinati e preferibilmente che la luna sia crescente. Se si usano prodotti erboristici prediligere quelli con al massimo 4/5 piante insieme.
Buona depurazione primaverile!!!!!
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