sabato 25 marzo 2017

Zuppa di broccoli di Gordon Ramsay

Il padre Ambrogio di Torino illustra in italiano una ricetta del famoso chef pluristellato Gordon Ramsay

Finora, darei il premio per il piatto quaresimale più semplice e rapido, e al tempo stesso di più sicuro effetto, alla zuppa di broccoli che lo chef Gordon Ramsay propone in questo video:
La ricetta prevede l'abbinamento della zuppa con fette di formaggio di capra stagionato. Per il momento, rimandiamo a dopo Pasqua il formaggio e concentriamoci sulla zuppa.

Il lato davvero geniale della zuppa è che è composta da soli broccoli e acqua, più sale a piacere: davvero, come la introduce Ramsay, "easy beyond belief".

Vediamo il procedimento. Un cespo di broccolo serve abbondantemente due persone, e va privato del gambo, lasciando solo le cime, o alberelli. Non preoccupatevi se durante il taglio ne massacrate qualche pezzo, tanto poi si frulla tutto.



Gettate le cime di broccolo in acqua bollente salata (Ramsay aggiunge sale prima e dopo avere aggiunto i broccoli) e lasciate bollire per circa 4 minuti. I broccoli saranno pronti quando il coltello passerà facilmente attraverso le cime, diventate morbide e di un colore verde brillante.

Scolate i broccoli, e mentre sono ancora caldi e fumanti metteteli nel frullatore (non aspettate, perché se si raffreddano, la consistenza della zuppa rimarrà granosa). Aggiungete circa la metà dell'acqua di cottura (fino a poco più di metà altezza del recipiente del frullatore), che è ricca del sapore e delle sostanze nutrienti dei broccoli. Frullate il tutto iniziando con alcuni impulsi singoli, aggiustate di sale alla fine, e... la zuppa è pronta per essere messa in recipienti di vario tipo, dai piatti fondi alle tazze da tè.

Per i giorni da olio, potete aggiungere un filo d'olio, e al di fuori del digiuno potrete provare il formaggio, in fette o in scaglie. I pezzi di noci aggiungono una buona consistenza, e se siete tra quelli che in Quaresima rimpiangono il formaggio, noci e/o mandorle tritate vi lasceranno la stessa impressione di un'aggiunta di parmigiano grattugiato: provare per credere!

Ovviamente, chi desidera altri sapori potrà aggiungere spezie o erbe, ma l'aspetto grandioso di questa zuppa è proprio la sua estrema semplicità, che la fa stare dignitosamente da sola in un contesto di piatti di digiuno stretto.

Chi ha bambini che fanno i capricci  a mangiare broccoli potrà presentare questo piatto fumante chiamandolo "zuppa di drago" o "zuppa di coccodrillo"... la novità inattesa renderà la zuppa irresistibile!

Non c'è settimana di Quaresima in cui non appaia questa zuppa sulla mia tavola, e in molte sere in cui ritorno stanco per qualche funzione durata molto a lungo, è un toccasana per non passare troppo tempo a cucinare.

                                                           Enjoy your broccoli soup!

venerdì 24 marzo 2017

Un dolce a base di pane e mele

Un dolce particolare, ideale per non buttare il pane raffermo: pochi ingredienti per un gusto sorprendente. 

Ingredienti 

300 grammi di pane raffermo
3 mele
1 cucchiaio di succo di limone
1 cucchiaino di cannella
3 cucchiai di zucchero di canna
4 uova
1 tazza di latte
2 cucchiai di fecola di patate
1 cucchiaino di liquore di vaniglia
Circa 100 grammi di mandorle


Preparazione

Tagliare il pane a dadini di 1 centimetro circa, sbucciare le mele e tagliarle a cubetti, dopodiché disporre sia il pane che le mele in una ciotola nella quale mescolerete con la cannella, lo zucchero e il succo di limone. In una seconda ciotola mescolate le uova (sia albume che tuorlo), il latte e la fecola, la vaniglia e con il frullino sbattete finché non ottenete un liquido di un bel colore giallo. Dopodiché versate il contenuto delle due ciotole in un terzo grande contenitore e mescolate bene: deponete il composto ottenuto in una teglia grande a sufficienza, spargete il composto in modo che non rimangano spazzi vuoti e la cottura sia omogenea. Cospargete poi di mandorle la superficie e infornate in forno preriscaldato a 180° per 35 minuti circa. Lasciate freddare e servite. 


Et voilà la nostra torta è pronta!

mercoledì 22 marzo 2017

Tre ricette con le patate ideali per la Quaresima

Di Padre Ambrogio, igumeno della parrocchia di s. Massimo di Torino

Quando si pensa a una tradizione culinaria ortodossa a base di patate, il primo pensiero va generalmente alla Russia, che così come l’Irlanda in Europa occidentale, riuscì a salvare molte delle sue popolazioni contadine durante le carestie del XIX secolo grazie al provvidenziale tubero proveniente dal continente americano. Ma prima ancora di questi eventi, e con le stesse preoccupazioni di salvare la vita alla gente più povera, la coltivazione delle patate e il loro uso alimentare si era diffuso in Italia tra la fine del ‘700 e gli inizi dell’800. A Torino, il nostro pioniere locale fu l’avvocato e agronomo Giovanni Vincenzo Virginio

Non stiamo a rifare la lezione storico-gastronomica, ma diciamo che, con le limitazioni imposte dal digiuno ortodosso, le patate possono portare in tavola ancora oggi sostanza e curiosità.

Il nostro obiettivo, se avremo fatto bene il nostro lavoro, è quello di offrirvi qualche varietà semplice e gustosa con la quale sostituire la drammatica espressione quaresimale: “Ugh! Ancora patate?” in qualcosa del tipo: “Wow! Che buone patate fatte in un modo che non mi aspettavo!”

Con o senza buccia? Con la buccia, assolutamente!

Il nostro primo consiglio è di provare a non scartare la buccia: oltre a evitare la lunga e noiosa operazione della pelatura e dello scarico di molti rifiuti organici, mantenere la buccia delle patate aiuta a digerirle meglio e a evitare rischi di aumento della glicemia. Per una spiegazione completa, guardate questo simpatico video di Stefano Vendrame, un nutrizionista italiano che lavora negli Stati Uniti.  

(Se poi volete farvi una cultura sulla nutrizione, guardate tutti i video della serie! È una fonte molto accessibile e comprensibile di divulgazione alimentare)

Regole generali per le ricette

Le ricette che seguono sono tutte variazioni di patate al forno, per le quali si richiede un forno preriscaldato e ventilato tra i 185 e i 190 gradi, e un periodo di cottura che varia tra i 15 e i 45 minuti, a seconda delle dimensioni delle patate. La prima ricetta richiede anche un periodo preliminare di alcuni minuti di bollitura o cottura al vapore.

Tutte le patate miglioreranno alla grande con l’uso di erbe aromatiche, a vostro piacere. Vi incoraggiamo a sperimentare, e se è il caso a ricorrere a mix speciali, usando erbe fresche, congelate o secche tritate assieme. Le erbe più usate sono quelle che di solito accompagnano arrosti e fritture, come rosmarino, timo e salvia, ma si possono provare misture con menta, maggiorana, origano, prezzemolo, coriandolo, santoreggia e altre erbe, fino ai limiti della vostra immaginazione. La paprica dolce è un buon complemento di questi tipi di patate, così come lo è l’aglio tritato, granulare o in polvere. Per chi deve usare poco sale, questa fantasia di gusti renderà superfluo salare le patate, e anche chi preferisce aggiungere sale scoprirà di avere bisogno di dosi molto piccole.

1 – patate al forno



Questa è una delle ricette di patate più semplici e gustose. Richiede il taglio in pezzi grandi quanto piccoli spicchi (più o meno quelli di un mandarino), fino a riempire il fondo di una teglia da forno.

Una volta tagliate le patate, dovete sottoporle a un periodo di scottatura in acqua bollente o a vapore (si può usare anche il microonde). Dopo pochi minuti (all’incirca 6 per l’acqua bollente), provate a penetrare una delle patate con la punta di un coltello: se questa penetra facilmente, il processo di preparazione è terminato, e potete scolare le patate e metterle all’aria, eventualmente lasciando che esca per un po’ il vapore (questo aiuta a rassodarle). Poi condite le patate con un poco di olio e con il vostro mix preferito di

erbe, spezie, paprica, aglio, pepe e sale (se usate l’acqua bollente potete salarla, e le patate usciranno salate fin sotto la superficie, più o meno come la pasta; se invece usate il vapore, dovrete aggiungere il sale a questo punto, se lo volete). A questo punto, stendetele sopra un foglio di carta da forno sul fondo della teglia, e mettete la teglia nel forno per circa 40 minuti. Controllate il forno... quando le patate inizieranno a brunire, saranno pronte.

2 – patate “pseudo-fritte”



La ricetta è simile alla precedente, ma con le patate tagliate a fiammifero, come le patatine fritte. In questo caso, non avrete bisogno della fase preliminare di scottatura (che potrebbe causare lo sfaldamento dei pezzi) e potrete tenerle in forno molto meno (circa 15 minuti... sempre meglio controllare). Fate particolare attenzione a non sovrapporle, perché rischierebbero di afflosciarsi sui punti di contatto. Alla fine, sarà difficile pensare di non trovarsi di fronte un piatto di chips fritte, e quindi saranno particolarmente contenti i bambini... ma anche chi ha cucinato delle patate molto più sane.

3 – patate Hasselback



Il termine Hasselback viene da un ristorante di Stoccolma, e indica un modo di cucinare le patate tipico della cucina svedese. Il particolare taglio a fisarmonica rende la patata un contenitore ideale da riempire con un trito fine di pangrattato, erbe e olio (per le varianti non quaresimali, anche burro e formaggio grattugiato). Per il taglio è richiesto l’uso di uno spiedino di legno, infilato longitudinalmente in mezzo alla patata a circa 1 cm dal fondo. Lo spiedino serve a fermare la discesa della lama quando si taglia dall’alto la patata in fettine quanto più possibile sottili. Dopo aver rimosso lo spiedino, si possono riempire gli interstizi delle fettine con il mix di pangrattato e di erbe. Più le patate avranno un fondo piatto e un po’ rettangolare, più saranno adatte per questa ricetta; se comunque è necessaria maggiore stabilità, si può tagliare una sottile striscia dalla base della patata. Mettete le patate su una teglia coperta da un foglio di carta da forno (con la superficie eventualmente spennellata d’olio), e cuocete per 45 minuti, controllando a fine cottura.

Buon appetito con le varianti quaresimali delle patate al forno!

giovedì 16 marzo 2017

Un antipasto dall'Antica Roma: il Salaccabia (ricetta di Apicio)

Se è occasione di festa e volete sorprendere gli ospiti con un gusto molto insolito ed esotico, sorprendete i vostri invitati con il salaccabia, detto anche rifreddi, un antipasto preso dal Ricettario di Celio Apicio, dell'Antica Roma. 

Ingredienti

Pepe
menta
sedano
puleggio secco (detto anche mentuccia)
pinoli
formaggio
tuorli d'uovo
pane 
cetrioli
mele
cipolle secche

Preparazione

Preparate una mistura di acqua e aceto (detta posca, in latino) e in una terrina preparate e tritate il pepe, la menta, il sedano, i pinoli, la mentuccia, sbriciolandovi il formaggio (meglio se di mucca) e stempera il tutto con tuorli d'uovo, acqua fresca e mele a fette. Poi passa per il setaccio del pane macerato nella posca. il qual pane poi metterai in un pentolino apponendovi sopra una fetta di formaggio, la mistura di erbe speziate e di pinoli. Aggiungi poi delle cipolle secche finché il pane non asciuga, dopodiché spegni il fuoco, lascia raffreddare e servi. 

Nota: L'antipasto nella versione più ricca prevede di accompagnare il Salaccabia con delle fette di fegato di pollo lesso. 

Bene sapiat!

mercoledì 15 marzo 2017

La Soljanka di funghi

Il padre Ambrogio di Torino ci ha inviato un'altra deliziosa ricetta, questa volta dalla tradizione russa: la soljanka.

La soljanka è una delle più famose zuppe russe, di cui esistono innumerevoli ricette, per lo più a base di carne. Quella che vi propongo è la soljanka di funghi, ideale per un pasto di Quaresima semplice ma estremamente appetitoso.

INGREDIENTI

• 1 litro e mezzo di acqua o di brodo vegetale (si può usare un dado... idealmente, un dado ai funghi porcini)

• 2 noci di margarina o 2 cucchiai di olio vegetale (i russi non usano abitualmente olio di oliva: il loro olio tradizionale è quello di girasole). Al di fuori dei periodi di digiuno si può usare del burro

• Da 6 a 8 funghi secchi (in assenza, si possono tagliare a pezzi 2 etti e mezzo di funghi freschi e farli saltare insieme con le cipolle e i pomodori)

• 1 tazza di funghi marinati

• 1 tazza di crauti

• 1 tazza e mezza di cavolo fresco tagliato finemente

• 1 sedano rapa (se non lo avete, potete usare 2 coste di sedano)

• 1 prezzemolo radice (se non lo avete non c'è un vero sostituto, anche se potete provare con un poco di rapa)

• 2 carote medie

• 2 cucchiai di aneto fresco tritato (o due cucchiaini di aneto secco)

• Una dozzina di olive

• 2 cipolle tritate

• 2 pomodori tagliati a dadi grossi, con il loro succo

• 3 foglie di alloro

• 10 grani di pepe nero

• Il succo di un limone

• (Al di fuori dei periodi di digiuno) panna acida

PREPARAZIONE

Coprite i funghi secchi con acqua bollente, e lasciateli riposare per un'ora. Scolate il liquido, e tenetelo da parte per la zuppa.

Tagliate i funghi reidratati a pezzi grossi (se non erano già tagliati), e le carote, il sedano e il prezzemolo radice a julienne (ovvero a fiammifero), e metteteli a cuocere nel brodo.

Allo stesso tempo, fate saltare in padella a fuoco medio cavoli, crauti, pomodori e cipolle con l'olio o la margarina.

Mettete i funghi marinati in un colino e scottateli con acqua bollente. Poi tagliateli a piccoli pezzi e aggiungeteli alla padella.

Aggiungete tutti gli ingredienti della padella al brodo in cui stanno ancora cuocendo i funghi reidratati e le carote, il sedano e il prezzemolo radice.

Aggiungete aneto, alloro, olive e pepe nero, e cuocete la zuppa per altri 15 minuti.

A fine cottura, aggiungete il succo di un limone, e se non è un giorno di digiuno, anche un cucchiaio di panna acida per ogni commensale.


venerdì 10 marzo 2017

Ricetta per i Prebranac (fagioli al forno)

Un nostro amico e cantore serbo ci invia una ricetta della tradizione balcanica, i Prebranac ossia "fagioli al forno". Le dosi fornite sono state date in modo che esso sia un sostanzioso piatto unico, ma nulla vieta di servirlo assieme ad altro riducendo le dosi. Vediamo come si preparano.

Ingredienti per 4 persone

600 grammi di fagioli bianchi. 
5 dl di olio (se in quaresima, olio vegetale)
1 chilo di cipolle 
2 spicchi d'aglio
2 foglie di alloro
polvere di paprika, pepe macinato e sale secondo i propri gusti.

Istruzioni

Mettere a bollire i fagioli in una pentola, finché non diventano morbidi. Nel frattempo, sbucciate una cipolla e mettetela a riposare in acqua fredda per dieci minuti, poi tagliatela a rondelle sottili. Prendete il resto delle cipolle, sbucciatele, affettatele e friggetele nell'olio fino alla loro doratura. Aggiungete alle cipolle un pizzico di pepe, un po' di paprika e il sale. Scolate una parte dei fagioli e poneteli come un letto nel vassoio in cui li servirete, dopodiché rovesciate su di essi le cipolle fritte, e poi di nuovo aggiungete fagioli e poi cipolle facendo degli strati, fino al loro esaurimento: l'ultimo strato dev'essere di fagioli ai quali aggiungere le rondelle della cipolla che abbiamo messo a bagno all'inizio della ricetta. Ponete poi le foglie di alloro, altra paprika quanto si desidera, un po' di pepe e mettere in forno preriscaldato a 180 gradi per circa mezz'ora (controllate la cottura). Serviteli caldi!


Ecco i nostri deliziosi fagioli!

Torta al papavero (quaresimale)

Dalla Serbia una squisita torta al papavero che può arricchire la tavola domenica in tempo di Quaresima, o in qualsiasi giorno dell'anno vi aggradi! 

Ingredienti per 4 persone

Pasta per torte (si trova ai supermercati).
600 grammi di semi di papavero già macinati
6 decilitri di latte di mandorla.
6 cucchiai di zucchero.
scorza di limone di 1 limone.
Zucchero a velo.

Preparazione

Stendere la pasta per le torte in una teglia rettangolare (bagnata con un filo d'olio vegetale). Dopodiché mettere sul fuoco un pentolino nel quale mescolerete il latte di mandorla, i semi di papavero, la scorza di limone e lo zucchero a fuoco medio per 10 minuti circa, finché il composto non si addensa: una volta addensato, mettetelo a riposo. Quando è freddo, dividete la pasta in due e coprite la pasta con la crema di papaveri e fate lo stesso con l'altra metà della pasta: sovrapponete poi i due lati sui quali avete spalmato il composto. Mettete poi la torta in forno preriscaldato per 40 minuti a 200 gradi. Cominciate a controllare la cottura intorno ai 30 minuti, a causa della diversità dei forni infatti alcune torte sono pronte prima o dopo. Quando la pasta giunge ad una bella doratura, ritiratela dal forno e una volta raffreddata spargete su di essa lo zucchero a velo, e servite. 

Variante: A volte è d'uso glassare la torta prima di metterla in forno. 


La nostra torta al papavero!

mercoledì 8 marzo 2017

Il Ricettario di Apicio: centinaia di piatti dall'Antica Roma

L'Antica Roma è uno dei periodi storici più studiati, letti, discussi e commentati di sempre: e anche la sua cucina non fa eccezione. Uno scrittore, Marco Gavio Celio Apicio (I sec. a.C. - I sec. d.C.), è considerato fra tutti la fonte d'eccellenza della cucina romana classica.

Il personaggio

Nulla si sa della vita privata di Marco Apicio se non che fosse un uomo dedito al lusso sfrenato e alla cucina mastodontica: amico di Mecenate - col quale si intratteneva spesso a cena - e dell'imperatore Tiberio (+37 d.C.). Si dice che Apicio intrattenesse una relazione promiscua con il generale Lucio Eio Seiano (+31 d.C.), amico personale di Tiberio Augusto, e che in generale avesse una vita dedita ad ogni tipo di sfarzo e vizio. La carriera e le circostanze della sua ricchezza ci sono sconosciute. Della morte si sa poco, tranne un aneddoto, probabilmente satirico, che lo vuole suicida a causa della sua << povertà >>: difatti, il patrimonio gli era sceso a soli dieci milioni di sesterzi, una cifra troppo bassa per mantenere il suo stile di vita assurdamente oneroso, e così si sarebbe tolto la vita. Fra III e IV secolo fu compilata una raccolta in dieci libri nota come De Re Coquinaria (l'arte della Cucina), attribuita a Marco Gavio Celio Apicio: non sappiamo se fu egli davvero a scriverla, o se l'autore ha usato il suo nome per darsi un tono importante: ciononostante, questo libro è la più completa fonte gastronomica delle abitudini culinarie dell'Impero Romano. 


DOVE SCARICARE (GRATIS) IL RICETTARIO COMPLETO DI APICIO 
"DE RE COQUINARIA"

Il Ricettario di Celio Apicio in pdf 

Su questo blog offriremo delle ricette tratte dal De Re Coquinaria, le più adatte ai palati moderni, visto che gli accostamenti dei sapori spesso sono totalmente inusuali per noi, quando non addirittura sgradevoli. 

martedì 7 marzo 2017

Zucchine allo Yogurt

Una fresca idea da una amica romena, ottima per i periodi estivi.

Ingredienti (per 2 persone)

400 grammi di zucchine
200 grammi di yogurt greco magro
2 spicchi d'aglio
2 cucchiai d'olio d'oliva
2 cucchiai di aneto tritato
sale quanto basta

Procedimento

Mettete a soffriggere l'aglio pulito finché non dora un po', e pulire e affettare le zucchine le quali poi metterete a saltare in padella assieme all'aglio. Quando le zucchine iniziano a diventare marroni, spegnere il fuoco e mettere a raffreddare. Nel frattempo, prendete l'aglio e schiacciatelo, poi mescolatelo in una terrina insieme all'aneto, al sale e allo yogurt. Quando le zucchine sono fredde, delicatamente mescolare lo yogurt speziato con le zucchine e servite insieme al pane, o a dei crostini. 


Variante

Alcuni mettono anche le noci, aggiungendo così un altro sapore in più. 

domenica 5 marzo 2017

Crema di carote e patate

Un'altra ricetta romena, una crema di verdure ottima per ogni stagione, molto salutare.

Ingredienti

3 patate
3 carote
1 cipolla
1 gambo di sedano
3 cucchiai d'olio
650 ml di brodo vegetale
100 ml di panna da cucina
chiodi di garofano
sale quanto basta.



Preparazione

Fate a cubetti le verdure, tritate la cipolla e mettete tutto in una pentola insieme al brodo vegetale e ai chiodini di garofano e al sedano. Lasciate a fuoco medio per 20-25 minuti circa fino a  quando le verdure saranno morbide: dopodiché, con un frullatore verticale e aggiungere la panna, miscelare ancora per qualche secondo e dopodiché togliere dal fuoco e servire.

Alcuni aggiungono del prezzemolo o dei semi di sesamo per decorazione (e per aggiungere un sapore). 

Accorgimenti

La crema di carote e patate è buona anche in tempi di digiuno se usiamo la panna vegetale (o eliminiamo la panna del tutto dalla ricetta). 

mercoledì 1 marzo 2017

Quale icona per la sala da pranzo o la cucina?

Una domanda che tutti noi ortodossi ci poniamo prima o poi è: quale icona per la sala da pranzo, o per la cucina? Nelle mie visite nelle chiese, nelle cappelle e nelle case ortodosse durante i miei viaggi in Grecia, Romania e Ucraina, visitando molti monasteri e situazioni diverse, mi sono potuto fare un'idea generale: non esiste alcuna "icona canonica" per lo spazio dove consumiamo i nostri pasti


La famosissima Trinità di s. Andrej Rublev

L'intuito ci spinge tuttavia a decorare le nostre cucine-sale da pranzo (spesso, nelle case piccole, corrispondono ad una unica stanza) con icone vetero-testamentarie, quali ad esempio l'Ospitalità di Abramo, oppure immagini del Nuovo Testamento come la Cena di Emmaus, Il pranzo delle Nozze di Canaan, e simili. Ad ogni modo, pare (per mia esperienza diretta) che le due icone più diffuse nelle cucine ortodosse siano l'Ultima Cena e la Trinità di Rublev


Una icona della Cena avvenuta in Emmaus

E se vogliamo decorare un grande refettorio monastico o una mensa parrocchiale? Denari permettendo, analizziamo diverse soluzioni "storiche". 


Al monastero Pantocratoros (vicino Tessalonica, in Grecia) hanno optato per una grandiosa scenografia con un ciclo dei santi, e nell'abside (luogo dove mangia l'abate) vi è un Cristo Pantocratore. 


Al monastero di Iviron (Monte Athos) gli Apostoli e i Santi si rivolgono ad una Etimasia, ovvero al Trono del Giudizio Universale, tema apocalittico dunque, che ci ricorda, parafrasando il Vangelo, una grande verità: il cibo è fatto per l'uomo, e non l'uomo per il cibo, e tutto è destinato a trasfigurarsi. 


La semplicità disarmante del refettorio del monastero Putna (Romania) la cui mensa è arricchita da un trittico figurante dei santi e la Madre di Dio Regina, seduta sul trono. 


Patate alla paprika

Quando abbiamo visto questa ricetta romena per le patate alla paprika, l'abbiamo pensata in due varianti:come piatto a sé stante e come contorno per una fetta di carne. Noi offriamo di seguito le dosi affinché possano essere un piatto sostanzioso. più che un contorno. 

Ingredienti

1 chilo di patate
1 cucchiaio di sale
1 cucchiaio di paprika
1 cucchiaino di peperoncino in polvere
1 cucchiaino di pepe
2-3 spicchi d'aglio
un mazzetto di prezzemolo
6 cucchiai d'olio (meglio se d'oliva). 

N.B. Io personalmente ho l'abitudine di tritare il prezzemolo e conservarlo nel frigorifero in grandi quantità. Nel caso preferiate usare quindi il prezzemolo già tritato, è sufficiente una quantità corrispondente a 3-4 manciate. 

Preparazione

Pelare le patate e tagliarle a pezzi piuttosto grossi, dopodiché in un contenitore mescolarle con tutti gli altri ingredienti: porre le patate speziate in una teglia. Nel frattempo prescaldare il forno a 220 gradi e dopo porre la teglia nel forno per circa 40 minuti, fino alla doratura delle patate: il piatto è pronto. 



Aggiunte: se si desidera mangiare solo le patate, senza carne o pesce, l'ideale è preparare altre verdure da accompagnare, come zucchine saltate, carote bollite, o cipolle (che possono essere cotte in forno assieme alle patate).